Un anno accademico si conclude e così anche il nostro consueto seminario.
Un grazie speciale a tutti i partecipanti, che si affidano sempre e ci riempiono di immenso amore.
Essere ospitati in un monastero e tempio zen, praticare quotidianamente lo zazen, fare pasti formali, dormire per terra, svegliarsi alle 4.45, sentire il monastero chiudere le porte, le luci e la consegna del silenzio alle 21, una ciabatta diversa da cambiare in ogni luogo e seguire le regole ferree è stata inizialmente una sfida, la sfida alla scomodità, al dover per forza uscire dagli schemi, la sfida del sedersi e basta, osservare riprodurre ed entrare a fare parte di un unico organismo complesso.
Ci portiamo a casa l'ospitalità, l'emozione del suono dei tamburi, la condivisione profonda, la disponibilità, la presenza, il concetto di tempo, gli insegnamenti del maestro e gli sguardi accoglienti dei monaci, la meditazione zazen e i dolori del corpo, la scomodità che diventa opportunità quando la sai trasformare, la forma che è sostanza, i pasti in silenzio, le 4 ciotole della mattina, le ciotole del pranzo e della cena, la danza tra le culture e il fascino del Giappone.
Ci siete rimasti nel cuore e la promessa è quella di portare un po' di questa esperienza nella quotidianità.